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sabato 23 giugno 2012

ESPLOSIONI ATOMICHE NELL'ANTICHITA'


Dal passato del nostro pianeta riaffiorano continuamente misteri di qualsiasi tipo che comunque nelle scuole non vengono trattati e dai media vengono spesso scartati. Questo a volte per mancanza di prove concrete ed inconfutabili, altre a causa di una cocciutaggine che ci tiene incollati alla legge di darwin ed altre teorie che ormai possiamo considerare antiquate e imprecise. Parliamo allora di uno strano ritrovamento, che ci spinge a collegare diversi racconti di antichi libri ad una realtà che ad oggi risulta sempre più verosimile.

evoluzione darwin

Uno strato di ceneri pesanti, radioattive, copre un’area di una decina di chilometri quadrati nel Rajasthan, India, circa 18 km a ovest di Jodhpur. Gli scienziati stanno studiando il sito, dove era in costruzione una nuova lottizzazione edilizia. Da qualche tempo è stato accertato che vi è un tasso molto elevato di difetti alla nascita e di cancro in quella zona. I livelli di radiazioni registrati dagli strumenti degli investigatori sono così elevati che il governo indiano ha finito per isolare la regione.
Degli scavi hanno portato alla luce una città antica dove sembrano apparire le prove che un’esplosione atomica di migliaia d’anni fa, da 8000 a 12000 anni, distrusse la maggior parte degli edifici e probabilmente uccise mezzo milione di persone. Uno dei ricercatori stima che la bomba nucleare utilizzata dovesse essere all’incirca delle dimensioni di quelle esplose sul Giappone nel 1945. Il Mahabharata descrive chiaramente un’esplosione catastrofica che sconvolse il continente.

esplosione atomica

"Un unico proiettile caricato di tutta la potenza dell'Universo... Una colonna incandescente di fumo e fiamme, brillanti come 10.000 soli, s’innalzò in tutto il suo splendore... era un'arma sconosciuta, un fulmine di ferro, un gigantesco messaggero di morte che ridusse in cenere un’intera razza. I cadaveri erano così bruciati da essere irriconoscibili. I capelli e le unghie caddero, il vasellame si ruppe senza alcuna causa apparente, e gli uccelli diventarono bianchi. Dopo poche ore, tutti i prodotti alimentari erano infettati. Per uscire da quel fuoco, i soldati si gettarono nel fiume."

Lo storico Kisari Mohan Ganguli dice che gli scritti sacri indiani sono pieni di tali descrizioni, che suonano come un’esplosione atomica, simile a quella dell’esperienza di Hiroshima e Nagasaki.
Dice che le fonti parlano di carri celesti che combattevano e d’armi finali. Un’antica battaglia è descritta nel Drona Parva, una sezione del Mahabharata. Il passaggio parla di combattimenti e descrive le esplosioni delle armi finali, che decimarono interi eserciti, provocando la distruzione d’una moltitudine di guerrieri con cavalli ed elefanti, soffiati via come le foglie secche degli alberi, dice Ganguli. Invece di funghi atomici, lo scrittore descrive un’esplosione a colonna verticale, con nuvole di fumo fluttuanti, come l’apertura di ombrelloni giganti consecutivi. Ci sono commenti in merito alla contaminazione degli alimenti e ai capelli delle persone che cadono.

L’archeologo Francis Taylor dice che le raffigurazioni in bassorilievo, in alcuni templi vicini, da lui tradotte, suggeriscono che essi pregassero d’essere risparmiati dalla grande luce, che stava per portare rovina sulla città. "E’ abbastanza incredibile immaginare che qualche civiltà possedesse la tecnologia nucleare prima di noi. La cenere radioattiva aggiunge credibilità agli antichi resoconti indiani che descrivono la guerra atomica".

La costruzione del nuovo quartiere è stata fermata, mentre il gruppo di cinque membri conduce l'inchiesta. Il capo del progetto è Lee Hundley, che ha iniziato l'inchiesta, dopo che l'alto livello di radiazioni è stato scoperto.
Ci sono prove evidenti che l'impero Rama (ora India) fu devastato da una guerra nucleare. La valle dell'Indo è ora il deserto del Thar, e il sito delle ceneri radioattive, che si trova ad ovest di Jodhpur, è lì intorno.

Considerate questi versi antichi (6500 a.C. al più tardi) del Mahabharata:

“... un unico proiettile
carico di tutta la potenza dell'Universo.
Una colonna incandescente di fumo e fiamme
luminosa come mille soli
salì in tutto il suo splendore...
un'esplosione verticale
con nuvole di fumo fluttuanti...
... la nuvola di fumo,
innalzandosi dopo la prima esplosione,
si aprì in onde circolari,
come l'apertura di ombrelloni giganti ...
... era un'arma sconosciuta,
un fulmine di ferro,
un gigantesco messaggero di morte,
che ridusse in cenere
l'intera razza dei Vrishni e Andhaka.
... I cadaveri erano così bruciati
da essere irriconoscibili.
I capelli e le unghie caddero;
le ceramiche si ruppero senza causa apparente,
e gli uccelli diventarono bianchi.
Dopo poche ore
tutti i prodotti alimentari erano contaminati...
... per uscire da quel fuoco
i soldati si gettarono nei torrenti
per lavare se stessi e le loro attrezzature"

Sino al bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, l'uomo moderno non poteva immaginare nessuna arma tanto orribile e devastante come quelle descritte negli antichi testi indiani. Eppure essi descrivono molto accuratamente gli effetti di un'esplosione atomica. L’avvelenamento radioattivo fa cadere capelli e unghie. Immergersi in acqua dà qualche sollievo, anche se non è una cura.
Quando gli scavi di Harappa e Mohenjo-Daro raggiunsero il livello delle vie delle città, furono scoperti scheletri sparsi per la città, molti dei quali si stringevano le mani e si trovavano per le strade come se qualche istantanea, orribile tragedia si fosse verificata. La gente era sdraiata, insepolta, per le strade della città. E quegli scheletri sono di migliaia d’anni fa, anche in base ai tradizionali metodi di datazione archeologici. Che cosa mai potrebbe causare una cosa simile? Perché i corpi non si decomposero o non furono mangiati da animali selvatici? Inoltre, non vi è alcuna causa apparente di una morte violenta.
Quegli scheletri sono tra i più radioattivi mai trovati, al pari di quelli di Hiroshima e Nagasaki. In un certo sito, gli studiosi sovietici trovarono uno scheletro che aveva un livello di radioattività 50 volte superiore al normale. Altre città sono state trovate nel nord dell'India, che riportano indicazioni di esplosioni di grande entità. Una di tali città, trovata tra il Gange e le montagne di Rajmahal, sembra sia stata sottoposta a calore intenso. Immense masse di mura e le fondamenta della città antica sono fuse in blocchi compatti, letteralmente vetrificati! E poiché non vi è alcuna indicazione di una eruzione vulcanica a Mohenjo-Daro o in altre città, l'intenso calore atto a fondere vasi d'argilla può essere spiegato solo da un’esplosione atomica o da qualche altra arma sconosciuta. Le città furono spazzate via completamente. Gli scheletri sono stati datati al 2500 a.C. col metodo del carbonio 14, ma dobbiamo tenere a mente che la datazione al carbonio comporta la misurazione della quantità di radiazioni residue. La possibilità che si siano verificate esplosioni atomiche farebbe sembrare i reperti molto più recenti.

Detto questo ho fatto qualche ricerca riguardo Mohenjo-Daro con Google Earth, ed ecco cos'ho trovato:

mohejo daro

È interessante notare che il capo del Progetto Manhattan -che portò alla creazione della bomba atomica- lo scienziato Dott. J. Robert Oppenheimer, era noto per avere familiarità con la letteratura in sanscrito antico. In un’intervista condotta dopo aver guardato il primo test atomico, egli citò il Bhagavad Gita:
" 'Ora sono diventato Morte, il distruttore dei mondi.' 
Suppongo che ci siamo sentiti in quel modo". Quando gli fu chiesto in un'intervista alla Rochester University, sette anni dopo il test nucleare di Alamogordo, se quella fosse la prima bomba atomica mai esplosa, la sua risposta fu: "Beh, sì, nella storia moderna".
Città antiche, i cui mattoni e muri in pietra sono stati letteralmente vetrificati e fusi insieme, si trovano in India, Irlanda, Scozia, Francia, Turchia e in altri luoghi. Non esiste una spiegazione logica per la vetrificazione delle fortificazioni di pietra e delle città, ad eccezione di un’esplosione atomica. Un altro segno curioso di un’antica guerra nucleare in India è un gigantesco cratere vicino a Mumbay. Il cratere Lonar, quasi circolare, misura 2.154 metri di diametro, si trova 400 chilometri a nord-est di Mumbay ed ha almeno 50.000 anni d’età, e potrebbe essere collegato alle guerre nucleari dell'antichità. Nessuna traccia di alcun materiale meteorico, è stata mai trovata nel sito o nelle vicinanze, e questo è l’unico modo conosciuto al mondo capace di produrre un cratere da "impatto" nel basalto. Indicazioni di un grande e intenso shock (con una pressione superiore a 600.000 atmosfere), il calore improvviso (indicato da sferule di vetro basaltico) possono essere accertate dall’analisi del sito. Eccolo da Google Earth:

cratere lonar

Vi furono antiche guerre nucleari? Alcuni archeologi pensano di sì. Le ricerche indicano che l’intera regione circostante i Grandi Laghi americani fu soggetta ad un bombardamento di particelle e ad un catastrofico irraggiamento nucleare, che produsse neutroni termici secondari dall’interazione con i raggi cosmici.

I neutroni produssero grandi e insolite quantità di Plutonio 239 e modificarono in modo importante le proporzioni naturali degli isotopi d’Uranio (235 U/238 U) nei materiali presenti sul luogo, nei sedimenti, nelle selci e in tutta la natura circostante.
Quei neutroni trasformarono il nitrogeno residuo (14 N) in radiocarbonio, in modo tale da alterare tutti i procedimenti che usiamo per le datazioni."
Un manoscritto, composto in sanscrito dal Re (Raja) Paramara Bhoja di Dhar, Malwa(1000-1055 d.C.), tratta delle tecniche di combattimento, e in particolare di certi tipi di macchine da guerra. L’opera s’intitola Samarangana Sutradhara, o "Il Comandante in campo" (nome talvolta abbreviato "il Samar") ed è un'opera enciclopedica sull'architettura classica indiana (Vastu Shastra).

In 83 capitoli, i temi trattati sono di urbanistica, architettura della casa, architettura del tempio e arti scultoree, insieme alle Mudra (le diverse pose delle mani, e le pose del corpo, così come le posizioni delle gambe), i canoni della pittura, e un capitolo sull'arte dei congegni meccanici yantra (capitolo 31).


Questo capitolo sugli yantra ha attirato l'attenzione della pseudoscienza e dell'ufologia in particolare. Ai versi 95-100 l'autore parla di aeromobili a forma di uccelli (Vimana), con diversi modi di propulsione, e ai versi 101-107 menziona una sorta di robot utilizzabili in qualità di guardie. Il Re Bhoja usò spesso il termine sanscrito yantra, piuttosto del termine vimana (più familiare per noi), e dichiarò che le sue conoscenze si basavano su manoscritti Indù, che erano già antichi ai suoi tempi, nel sec. XI d.C.
Ecco alcuni estratti da quell’antico testo:

“Essi erano propulsi dall’aria e al loro interno c’era un motore a mercurio, con un apparato che riscaldava il ferro. Il potere latente nel mercurio li spingeva, come un soffio di vento. Riscaldata dal fuoco controllato, una polvere di tuono contenuta nel recipiente di ferro si sviluppava attraverso il mercurio. Se il motore metallico, realizzato in modo appropriato e riempito di mercurio e fuoco, era avviato nella parte superiore, esso sviluppava il proprio fuoco con un ruggito da leone.… al suo interno si può collocare il motore al mercurio con il suo apparato per riscaldare il ferro. Grazie alla potenza latente nel mercurio, usata per il movimento, un uomo seduto all’interno può viaggiare su grandi distanze nel cielo, in un modo veramente stupefacente.
Se si usano i metodi indicati, si può costruire un Vimana grande come il tempio del Dio-in-movimento. Quattro forti contenitori di mercurio devono essere costruiti al suo interno. Quando essi sono stati riscaldati ed esce il fuoco controllato dai contenitori di ferro, il Vimana sviluppa una potenza di tuono grazie al mercurio ed appare come una perla nel cielo”.


esplosione atomica

Le attuali curiosità riguardo ad una probabile propulsione antigravitazionale di alcuni dischi volanti nascosti e sviluppati (si dice) nell'area 51, parla di mercurio utilizzato per generare una spinta antigravitazionale delle astronavi: questo è un collegamento molto interessante.

Avvenne forse una guerra, alla fine dell’era Dryas?
I nuclei ghiacciati mostrano che alla fine dell’ultimo periodo glaciale le temperature salirono in modo consistente, per un millennio. Le tracce di rame, stagno e piombo mostrano forti incrementi.
L’era del Dryas antico terminò bruscamente con un drammatico innalzamento delle temperature. L’estinzione dei mammuth e della megafauna del Nord e Sud America avvenne in quel periodo. Nello stesso periodo, le concentrazioni d’uranio nei coralli salirono da circa 1,5 parti ad oltre 4 parti per milione. Le datazioni con il radiocarbonio, in quel periodo, si fanno caotiche. Gli studi degli strati di deposito sul fondo dei laghi confermano le irregolarità delle successioni cronologiche. Sono state trovate sabbie fuse, in particolare nel deserto egiziano.
Ognuno di questi elementi sembra sostenere la tesi di un’antica guerra nucleare.
Non c’è alcun dubbio sull’esistenza del Samarangana Sutradhara, del Mahabharata e di diversi altri antichi testi indiani che ne parlano.
Ci sono riferimenti a questi testi nelle pubblicazioni scientifiche e nei testi del governo indiano. Gli antichi testi coprono un’ampia gamma d’argomenti, dalla pianificazione urbana, la salute e l’igiene pubblica, con un’accurata descrizione della vaccinazione, sino alla dettagliata discussione di osservazioni meccaniche, metodi e teorie scientifiche. Essi descrivono procedimenti elettrici e meccanici, in piena sintonia con la nostra scienza moderna. Descrivono i Vimana, aeromobili di diversi stili, scientificamente realizzabili.

esplosione atomica

Si noti che chi li tradusse era una persona che non poteva comprendere i concetti compresi in quegli antichi documenti. Non c’erano parole, nella sua lingua, nel sec. XI d.C., atte a descrivere le cose meravigliose contenute di quegli antichi testi, ed egli cercò comunque di fare del proprio meglio. Dobbiamo ritenere che i testi originali fossero stati scritti poco tempo dopo una terribile guerra nucleare, nella quale due grandi civiltà si distrussero l’una con l’altra. I sopravvissuti (o piuttosto i loro discendenti) stavano cercando di registrare i loro ricordi, per le future generazioni. Poiché era passato un certo periodo di tempo, e gli scrittori probabilmente non erano scienziati, non capivano esattamente quello che stavano narrando. Possono aver commesso errori, che possono anche essere stati amplificati dall’incomprensione, tanto più che quei testi sono stati ripetutamente ricopiati attraverso i secoli successivi perdendo e quindi sfumando precisione nella descrizione dei contenuti.
(WEB)

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