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giovedì 21 giugno 2012

TERAPEUTICA ERMETICA; LA PAROLA AL TAUMATURGO


L’ermetista, per montare e sublimare sé stesso per la produzione di una realizzazione si può servire – secondo il suo grado e la sua perfezione – di sistemi diversi, e quindi gire con una diversa terapeutica secondo i casi e secondo le contingenze, onde – sublimando sé stesso –il proprio Ermes arrivi a generare nell’etere divino il movimento generatore dei miracoli. Le sue operazioni, se analogicamente coscienti, sono magiche, se idealmente eteree, sono divine…L’uomo che dà al suo simile sofferente tutto il suo io, tutta la sua carità, si sacrifica a lui nelle opere e nella volontà. Ma lo spirito umano che, montando nell’etere vi genera il bene senza passione alcuna e senza secondi fini, è un emmanuel, cioè un salvatore o un cristo.


La virtù trasmutatoria della Parola e il perfezionamento umano nella Fratellanza terapeutico-magica di Miriam

Se s’intende per terapeutica una scienza della preparazione e della somministrazione dei rimedi tale quale si studia nelle università e nelle cliniche, bisogna disingannarsi. Ciò che fa differire il medico ordinario dall’ermetista è appunto questo: il primo crede nella efficacia determinata del proprio rimedio come il generatore di una reazione chimica sullo stato morboso dell’infermo, e il secondo non crede che a una sola virtù equilibrante, generatrice di ogni bene e di ogni male: il Verbo. Il Verbum caro che il prete cattolico pronunzia sull’altare, è il verbo fatto carne, cioè il lapis philosophorum o pietra filosofale del cielo mistico. Verbum si traduce parola; in greco è logos, cioè Dio parlante, da cui logica, parte della sofia umana che imita l’ordine immutabile dei cieli. Verbum è la parola detta, pronunziata, articolata nel cielo etereo, cioè nell’Onnipotente sottilissimo (Ieve) padre di tutte le cose. Il saper pronunziare questo Verbum nell’etere sublime, significa saper generare e determinare tali oscillazioni da produrre qualunque miracolo, e quindi qualunque fenomeno magico o sapiente. 



La terapeutica ermetica si riduce, quindi, a questa sovrana sapienza della volontà e della potenzialità umana: di creare nella matrice universale (il deus dei profani e delle plebi) il movimento capace di avere una reazione sul mondo materiale e visibile. Il mezzo per produrre tale grandioso e costante fenomeno è uno: perfezionarsi, cioè evolvere, cioè divinizzarsi, per compiere atto o potestà divina. Né s’intenda però che questa forma vaga, perfettamente teosofica, sia l’unica che astrattamente si personifichi e si applichi nell’Ermetismo…



L’ermetista, per montare e sublimare sé stesso per la produzione di una realizzazione si può servire – secondo il suo grado e la sua perfezione – di sistemi diversi, e quindi gire con una diversa terapeutica secondo i casi e secondo le contingenze, onde – sublimando sé stesso –il proprio Ermes arrivi a generare nell’etere divino il movimento generatore dei miracoli. Le sue operazioni, se analogicamente coscienti, sono magiche, se idealmente eteree, sono divine…L’uomo che dà al suo simile sofferente tutto il suo io, tutta la sua carità, si sacrifica a lui nelle opere e nella volontà. Ma lo spirito umano che, montando nell’etere vi genera il bene senza passione alcuna e senza secondi fini, è un emmanuel, cioè un salvatore o un cristo.

Sulla materia agiscono la materia e l’intelligenza: sullo squilibrio determinante il male o un’infermità del corpo umano, agiscono egualmente la materia e l’intelligenza umana. Gli agenti terapici che cosa sono?... Se gli agenti terapici siano spiriti o virtù, siano corpi organizzati di materia o virtù o siano materia, nessuno può negare che possono essere ridotti ad un solo agente: il verbo, di cui tutte le cose visibili non sono che la manifestazione. (SM,III, 536-538) – La parola consta di suoni e di idee, quindi riunisce i due termini mentali e meccanici quando chi la pronunzia la intende. Ma consta di un suono solo e di una significazione meccanica e potente occulta, quando chi la pronunzia ne sa il valore. 

La parola, espressione più completa dell’idea, è l’idea stessa in uno stato di prima materializzazione e porta con sé, secondo le sue proprietà efficaci, l’embrione reale e materiale delle cose pensate e concepite perfettamente. Per essere efficace è necessario che il suo meccanismo fonico risponda meccanicamente alla esplicazione dell’idea; la maniera di far corrispondere esattamente in tutte le sue parti meccaniche la parola all’idea concepita, è scienza magistrale; ma il meccanismo della sua funzione è cosa che deve essere intesa praticamente da ogni persona che la adopera con senso magico…In Magia la parola pronunziata è l’idea stessa in azione che si impone come una necessità ineluttabile e prepotente, ed ha tanto valore e tali gradazioni del proprio valore secondo l’atto immaginativo della cosa nel momento della sua espressione. 

La Parola per sé, comunque e dovunque è pronunziata, è un atto di creazione, ed è la base di tutta la prima Magia. Ciò che tu chiami Carme è tale se hai la virtù spirituale di cangiare ogni cosa in carne. Questa virtù spirituale che dà vita alle idee espresse e volute, si ottiene con una paziente purificazione di se stesso da ciò che la vita sociale ha addizionato alla nostra primitiva natura. (Corpus) – La parola è la materializzazione dell’idea. E’ l’atto generato dall’idea. Sulla tecnica magnetica e magica della parola non sono competenti gli uomini che studiano filologia nelle scuole ordinarie. Il silenzio pitagorico fu stimato opportuno per la cancellazione delle impurità attaccate ai segni uditivi o grafici del pensiero umano o del mondo assoluto delle verità incrollabili. (SM,I,293) – Nell’assoluto tutte le cose hanno la virtù della loro natura specifica: tutte le erbe hanno virtù e proprietà di vegetali; tutti i minerali virtù e proprietà di minerali; e ciascun’erba e ciascun minerale la individua virtù specifica. Il medicamento che si somministra all’infermo è dato dal medico con l’intenzione di un controveleno chimico all’azione dei fermenti velenosi che il microscopio o la chimica iatrea scopre nell’organismo intero. Ma al di là di tutte le proprietà e virtù relative alle specie diverse dei corpi che la Natura ci appresta, v’è una parola che diventa sostanza, è la parola dello Spirito o Intelligenza umana libera, che muta tutte le virtù delle cose nell’unica virtù di produrre il fenomeno voluto – è la legge della parola del Cristo che tutti i giorni il prete celebrante pronunzia ai fedeli: Verbum caro factum est; cioè la parola si è tramutata in fatto. Allora non esiste più la sola virtù chimica del medicamento nella cura dell’infermo, ma la Virtù trasmutatoria che lo spirito divino residente nell’uomo, nella sua perfezione, appiccica a tutte le cose. 

Questo dimostra il perché un medico che ha fede nel suo farmaco, dà al farmaco delle proprietà guaritive che il farmaco non ha per sé. Obbiettivamente è lo stesso della fede che gli ammalati hanno di certi medici…I santi non guarirono i loro infermi con delle ricette debitamente approvate dal Consiglio Sanitario del Regno; nei tipici miracoli della leggenda evangelica, il Cristo non fa un esame clinico dell’infermo e non analizza il suo espettorato al microscopio, ma prega e guarisce. Prega perchè l’Ermes divino arrivi, e dia virtù trasmutatoria alla sua parola; l’uomo perfetto dice: guarisci e la carne guarisce. Egli ha parlato all’anima della carne inferma, e le ha dato la forza virtuosa di risanare. I taumaturghi, i profeti, i rosacroce, non trasportavano seco un milione di barattoli delle farmacie; l’olio, l’acqua, l’aceto, il sale, il miele, roba da cuoco più che da farmacista, nelle loro mani acquistavano la virtù di purganti, di dissolventi, di purificanti, di sudoriferi e di controveleni. Chi arriva alla conquista, per ascenso individuale, dell’Ermes è un medico ermetico. 

Questo è l’Ermes, questa è la luce che ritrae le immagini delle verità occulte, questo è il Trismegisto che ebbe sapienza infinita, questo è il Nebo che insegnò agli uomini la scrittura e la parola. (SM,III, 266-267) – Non avrai paura né di infermità, né di contagi, né di disordini organici di nessun genere. Basta pensare volendo, con sicurezza di comando, che la tal cosa nel tuo organismo non succeda. Questa è educazione ermetica. Il corpo nostro obbedisce alla nostra volontà: nei più deboli la volontà è immaginativa, nei più abituati è semplicemente enunciativa. (C,II,60 )- Il Boinet…dice con acume che l’alchimia tentò di servirsi del principio della vita e considerò l’anima come l’uomo, microcosmo, tutto contenuto nel soffio vitale…Due sono le facce dell’esposizione alchimica: mutare i metalli volgari e di poco prezzo in oro, e trasmutare l’anima vile e volgare del’uomo in spirito (soffio) divino. Il Verbum Caro, la parola pronunziata che crea, che inesorabilmente realizza, è di concezione gnostica. Il rinvenimento della Pietra Filosofale nascondeva il secreto della evoluzione magica ed occulta dello spirito dell’uomo. (D,169) - Il valore ermetico del verbum caro, cioè della realizzazione in carne della parola realizzatrice, esclude assolutamente (nella medicina iniziatica e sacerdotale) che un sistema omogeneo fosse adottato anche nei contatti volgari dagli iniziati di tutti i templi. (C,II,258, n.3)- La Medicina Dei è la panacea universale, un po’ ricetta universale per i farmacisti della fine dei secoli: fede nella Grande Intelligenza ignorata, manifestazione della potestà creativa di dio, magnetismo di amore a grande dose e grande umiltà. Mercurio, Ermete, Serapide, Kons, lo Spirito Santo o gli spiriti dei nostri antenati pronunziano il Verbum, il paziente lo accoglie e la resurrezione della carne mortificata s’inizia e il portento è visibile. Tutto il resto è accompagnamento orchestrale; dove il verbum è accolto non occorre opera terrestre, né piante, né minerali, né estratti glandolari, niente. E’ il dio, il Grande Dio che viene nella corrente di amore e sana. (SM,II,379) - Per invocare efficacemente vi sono riti e scongiuri. I Latini li chiamavano Carmina, gli Ebrei Salmi, gli Italiani Incanti. Le vibrazioni che mettono in movimento l’etere nel mondo della materia sottilissima sono ritmiche per loro natura. La matematica sublime contiene le chiavi delle serie e dei rapporti tra le vibrazioni generate dalla volontà e la ripercussione dell’atto volitivo dell’etere sul mondo sensibile e visibile. Le parole sono articolazioni di note musicali, emesse dalla bocca, specie di tromba di cui il suono viene modulato a volontà. Ogni nota rispondendo ad una sillaba o a una lettera ha un valore vibratorio sull’etere. 

Dunque la parola è una forza…Queste parole potenti sono canti e emissioni di articolazioni di volontà. Animate o no da idee concrete, queste parole sono tanto più potenti per quanto hanno di magnetismo fissatovi dagli altri operatori e per quanto rispondono coi suoni alle idee che si vogliono risvegliare. I salmi degli Ebrei sono magici. Ma in ebraico hanno maggior valore dei latini e bisogna avere la chiave per adoperarli – ma più dei salmi le imprecazioni e gli esorcismi e gli incantesimi della magia egizia e caldeo-siria sono più potenti perché pronunziandoli o cantandoli si risvegliano non solo le idee dei precedenti nella zona astrale, ma si richiamano a vitalizzarli gli spiriti di 50 e più secoli di operatori che meccanicamente li hanno ripetuti…In magia non parlare significa anche non dire parole inutili. Il mago parlando deve operare. Parlando si guarisce, si consola, si salva. 

Il mistero della parola e dei suoni in magia è profondo. (A,349-351) - In magia e quindi nei rituali ermetici, il valore della parola fonica o analogica o determinativa è tutto, anche senza nesso logico tra la significazione della parola profana e lo scopo ermetico che si vuole ottenere. In magia ermetica la parola è verbum, sostanza, cioè materia o lievito di materia. 

I salmi così detti davidici, fanno parte del breviario dei preti – come pure sono gran parte dei riti di magia operante dell’evo medio. Il religioso che li brontola vi dà il senso letterale religioso, l’ermetista che si serve di qualcuno di questi salmi vi dà la virtù insita alla abitudine rituale per la quale fu sempre usato. Il religioso recita il breve salmo 116, Laudate Dominus omnes gentes ecc., col significato di ringraziamento; chi direbbe che il 116 si adoperava contro i ladroni di strada maestra e per cercare gli oggetti rubati o perduti? (C,I,164)-Gli antichi medici in questa luna (Lapsa) arrestavano i flussi sanguigni e le emorragie di ogni specie con un semplice atto di volontà. Per dimostrare ai suoi discepoli l’importanza di questa luna sulla circolazione, il sacerdote Theresis di Menfis insegnava che pronunziando la parola Lapsa, ingoiando il fiato o meglio aspirando il fiato nel pronunziare la parola Lapsa, il fluido sanguigno delle donne si arrestava immediatamente e ripronunziando la parola respirando il flusso ricominciava a manifestarsi. (L,177°) – La preghiera (assegnata) è un atto di concreta fluidificazione della volontà. Formulare l’idea e desiderarne la realizzazione è una preghiera. Siccome i miei lettori non hanno bisogno di libri di devozione, sono avvisati che devono ben concretare le loro idee per l’ascenso spirituale – e non tarderanno ad avere degli effetti – perché le idee così concrete, ripetute nella operazione che io ho data, passano attraverso l’aura astrale della terra e sono raccolte da un coppiere ai piedi del trono del Sole. (A,192) - La preghiera è istrumento magico dei primitivi la quale esteriorizza in miliardi di atomi quella materia vivente che in voi risiede, per la vostra vita e per la sanità altrui. (SM,II,373)- Fondai dei Circoli o Accademie, e se facemmo del bene – o maggiori Iddii – non sono io che devo farne l’inventario; posso dirvi però che nessuno picchiò invano alla nostra porta, e dove non potette ottenere la sanità, mai si allontanò senza una parola consolatrice. 

La parola è consolazione, quanto più oltre le forme di convenienza sociale, è detta al sofferente da un uomo che ne comprende le afflizioni. (SM,III,632) – La Fratellanza Terapeutico-magica di Myriam non promette ai suoi iscritti che vogliono praticare, se non il Bene che è la realizzazione più splendida della Magia, la più umana, la più facile opera della Grande Opera magica; la conquista del potere di attirare a sé l’Ermes divino e, in nome della Scienza e della Luce, mitigare il dolore dei sofferenti. (SM,III,268). 




Fonte: http://www.kremmerz.it/terapeutica/parola22.html


 Giuliano Kremmerz

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