Ma quale potrebbe essere il nascondiglio di questi
libri? E che cosa vi sarebbe scritto? Secondo
i "Testi delle Piramidi", il dio Thot
avrebbe trascritto i misteri dei cieli in alcuni
libri sacri, che poi avrebbe nascosto sulla Terra
perché solo i più degni, tra le
generazioni future, li trovassero.
Secondo alcune teorie sarebbero nascosti in una
camera segreta situata al di sotto della Sfinge,
ma le ricerche effettuate con le più moderne
tecnologie, sia sotto che nell'area circostante
il monumento, non hanno ancora rivelato la presenza
di cripte sotterranee. Secondo altre teorie, invece,
li avremmo sempre avuti davanti agli occhi. Si
tratterebbe dell'intero complesso delle Piramidi
di Giza e della Sfinge che, se esaminato nell'insieme,
sarebbe una copia "terrena" di una situazione
astronomica ben precisa calcolabile grazie alla
precessione degli equinozi.
La precessione degli equinozi è un movimento
dell'asse terrestre, simile a quello di una trottola,
che ne fa cambiare l'orientamento rispetto alla
sfera celeste. E’ una rotazione talmente
lenta che, per compiere un giro su se stesso,
l'asse terrestre impiega quasi 26000 anni, durante
i quali la posizione delle stelle sulla sfera
celeste cambia, per poi tornare al punto di partenza.
Un calendario di catastrofi?
L'intento degli antichi sarebbe stato quello di
trasmettere ai posteri il modo per calcolare la
fine di ogni ciclo precessionale, solitamente
accompagnato da catastrofi planetarie. Per questo
eressero costruzioni talmente imponenti da resistere
al peggiore dei cataclismi, monumenti nelle cui
proporzioni matematiche e allineamenti astronomici,
era contenuto un messaggio che, in questo modo,
sarebbe sopravvissuto al trascorrere dei millenni.
In ogni caso l'enigma sull'esistenza dei libri
di Thot è, per ora, destinato a rimanere
tale anche perché, anticamente la conoscenza
veniva trasmessa per via orale.
Antiche testimonianze Tra i vari testi che ci parlano dei Libri di Thot, forse il passo più esplicativo lo troviamo nel Fedro di Platone. Si trova nel dialogo tra il re Tamo e lo stesso Thot secondo il quale l'invenzione della scrittura è un grande passo avanti per la razza umana. A ciò, il re risponde che la scrittura renderà solo mentalmente pigro l'uomo, diminuendone le facoltà mentali.
Il Primo Tempo II documento più antico che ci parla di una camera segreta situata nella necropoli di Giza, è il cosiddetto Papiro Westcar, conservato al Museo di Berlino. In tale camera, secondo alcuni studiosi, sarebbero contenuti i Libri di Thot. Il "Testo del Sarcofago" ci parla invece di un "qualcosa" che conterrebbe le emanazioni di Osiride, sigillato nell'oscurità e circondato dal fuoco.
Da anni alcuni ricercatori propongono una teoria secondo la quale i Libri di Thot non sarebbero altro che gli Archivi di Atlantide, così come gli stessi dei Egizi ne sarebbero i superstiti, arrivati in Egitto nel cosiddetto "Primo Tempo". Ma a prescindere da tutte le ipotesi, alcune delle quali veramente fantasiose, forse qualche colpo di scena ce lo dobbiamo aspettare anche perché, come sappiamo, l'Egitto è una specie di scatola cinese che si apre ad orologeria quando meno te lo aspetti.
Gli antichi Egizi furono
indiscutibilmente grandi conoscitori di "ARTI" in senso lato, e nel
Pantheon delle loro divinità ognuna presiedeva a una di queste. Ovviamente
l'insieme di questa conoscenza era scritta, non sappiamo se su papiro, su carta,
su tessuto... o incisa su roccia, su metallo, su dischi di vinile, o registrata
su nastro magnetico o su C.D.... o resa in forma olografica. Di un fatto
dobbiamo avere la massima certezza: da qualche parte esiste un luogo dove presto
sapremo di cosa si tratta.
Nelle migliaia di papiri
giunti fino a noi, gli scribi hanno meticolosamente riportato un po' di tutto,
suddividendoli per argomenti e materie, né più e né meno di come si fa oggi
con i libri; così abbiamo appreso quasi tutto su questo popolo e sui
suoi costumi, quasi tutto sulla sua religione, quasi tutto sulle
sue origini... Ma in quel quasi sta il nocciolo della questione: i
"Libri di Thot", come venivano chiamati i "libri della conoscenza
nascosta" tanto decantati e tanto preziosi, non sono ancora stati trovati.
Non si può nemmeno essere certi che siano andati perduti, visto che rivestivano
un'importanza tale da essere conservati in un luogo segreto e praticamente
inaccessibile.
Dobbiamo ragionevolmente
pensare che si trovino ancora là.
E non è vero che
nessuno li ha mai trovati; ci sono le prove che almeno due persone abbiano
scoperto il loro nascondiglio segreto. Giurarono di tacere, pensando che
l'umanità non fosse ancora pronta... e informarono della loro scoperta e della
relativa decisione le autorità egiziane. E siccome erano massoni, mantennero il
silenzio fino alla morte: si chiamavano William Petrie e Ora Kinnaman.
In questo momento c'è
una spasmodica ricerca dell'accesso a questo luogo, specialmente da quando è
stato rinvenuto, tra le carte, il foglio dattiloscritto dove Kinnaman, prima di
morire, ruppe il patto di silenzio e indicò come raggiungere la
"porta segreta".
Il MOMENTUM sta per arrivare.
(WEB)
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