Gli studi di Ernst Chladni
Il
musicista e fisico tedesco Ernst
Chladni
osservò nel XVIII secolo che i modi di vibrazione di una
membrana, o
di una lastra, possono essere visualizzati cospargendo la superficie
vibrante con polvere sottile (anche semplice farina o sabbia fine).
La polvere si sposta per effetto della vibrazione e si accumula
progressivamente nei punti della superficie in cui la vibrazione
è
nulla, ovvero dove le varie onde che percorrono la lastra si
annullano. Nel caso di una vibrazione stazionaria, questi punti
formano un reticolo di linee, dette linee
nodali del modo di vibrazione.
I modi normali di vibrazione, e il reticolo di linee nodali associato
a ciascuno di questi, sono completamente determinati (per una
superficie con caratteristiche meccaniche omogenee) dalla forma
geometrica della superficie e dal modo in cui la superficie
è
vincolata. Praticamente modificando la frequenza via via si possono
osservare diversi disegni prendere forma sulla lastra, ed essi
dipendono anche dalla forma della lastra stessa.
E'
possibile eseguire questo esperimento anche amatorialmente, prendendo
una cassa audio e fissando sopra di essa una superficie piana ma
capace di vibrare (ad esempio lattice). Collegando la cassa ad una
sorgente di frequenze come un computer capace di creare frequenze a
piacimento (magari utilizzando un apposito software) potete far
vibrare questa superficie: vi basterà poi cospargerla via
via di
sabbia fine per vedere questi disegni prendere forma! Un esempio lo
potete vedere in questo video, la cassa audio è posizionata
esattamente sotto la superficie:
Esperimenti
di questo tipo, eseguiti in precedenza da Galileo Galilei verso il
1630 e da Robert Hooke nel 1680, furono successivamente perfezionati
da Chladni, che li presentò sistematicamente nel 1787.
Questo fornì
un importante contributo alla comprensione dei fenomeni acustici e
del funzionamento degli strumenti musicali. Le figure così
ottenute
(con l'ausilio di un archetto di violino che sfregava
perpendicolarmente lungo il bordo di lastre lisce ricoperte di sabbia
fine) sono tuttora designate con il nome di "figure
di Chladni".
L'opera di Hans Jenny
Nel
1967 il medico svizzero Hans Jenny,
seguace delle dottrine antroposofiche di Rudolf Steiner, ha
pubblicato il primo di due volumi intitolati Kymatic, nel
quale - traendo ispirazione dalle esperienze di Chladni - ha
sostenuto l'esistenza di un sottile potere attraverso il quale il
suono struttura la materia. Nei suoi esperimenti egli poneva
sabbia, polvere e fluidi su un piatto metallico collegato ad un
oscillatore che produceva un ampio spettro di frequenze. La sabbia o
le altre sostanze si organizzavano in diverse strutture
caratterizzate da forme geometriche tipiche della frequenza della
vibrazione emessa dall’oscillatore.
Secondo
Jenny queste strutture, che
ricordano i mandala (diagrammi circolari costituiti, di base,
dall'associazione di diverse figure geometriche, le più
usate delle
quali sono il punto, il triangolo, il cerchio ed il quadrato) ed
altre forme ricorrenti in natura, sarebbero la manifestazione della
forza invisibile del campo vibrazionale ed ogni forma conterrebbe le
informazioni sulle vibrazioni che l’hanno generata.
Hans
Jenny fu particolarmente
impressionato da un'osservazione: imponendo una vocalizzazione in
antico sanscrito come l’OM (Aum) (conosciuto dagli induisti e
buddhisti come il suono della creazione e corrispondente al Verbo, al
Logos della Bibbia occidentale) la polvere di licopodio rispondeva
alle vibrazioni sonore generando un cerchio con un punto centrale,
simbolo con il quale antiche popolazioni indiane rappresentavano lo
stesso mantra OM (Aum). Non per nulla Pitagora aveva gia' intuito e
sosteneva che "la geometria delle forme è musica
solidificata".
L'osservazione
di Jenny è
perfettamente coerente con proprietà matematiche ben note.
Dal punto
di vista fisico-matematico, tuttavia, la forma dei reticoli nodali
è
predeterminata dalla forma del corpo posto in vibrazione. I
disegni praticamente sono già tutti
“impostati” dalla forma
della lastra mentre la frequenza serve a scegliere quale dei tanti la
sabbia deve visualizzare.
Negli
ultimi anni la “cimatica” è
stata messa in connessione con i controversi studi di Masaru Emoto,
un ricercatore giapponese che ha fotografato i cristalli
dell’acqua
congelata, scoprendo una relazione fra essi e l’ambiente
circostante. Su questa misteriosa capacità
dell’acqua di formare
delle strutture cristalline armoniche o caotiche in risposta a
vibrazioni inviate sotto forma di suoni, immagini, scritti e pensieri
sono ancora in corso una serie di studi e verifiche.
Esagono su saturno
Gli
scienziati
americani hanno scoperto nell'emisfero settentrionale di Saturno un
enorme esagono dal diametro superiore ai 25.000 chilometri. Grazie
alle nuove immagini, gli scienziati hanno stabilito che l'enorme
esagono si trova a più di 100 chilometri in
profondità
dell'atmosfera di Saturno. "Si tratta di una formazione alquanto
strana, formata da sei parti praticamente uguali l'una all'altra",
ha raccontato Kevin Baines, scienziato del Jet Propulsion Laboratory
a Pasadena, in California. - "Gli scienziati finora non
avevano mai osservato qualcosa di simile sugli altri pianeti",
ha poi sottolineato Baines. Se è vero che
l’esagono, a differenza
della voluta, non appartiene alla natura, almeno così come
la
percepiamo e la conosciamo, si ritiene che la stranezza di questa
figura sia spiegabile, se si chiama in causa la Cimatica.
“Saturno,
come tutti i pianeti, è dotato di campo magnetico, dunque
produce
una frequenza sonora e, a causa della sua struttura gassosa, potrebbe
essere in grado di generare tali forme precise”.
(Redazione
di Area 51, Misterioso esagono su Saturno, 2007)
Vecchie
testimonianze e racconti attribuivano ai pianeti, secondo la visione
aliena, una numerazione simil-geometrica: ad esempio, si diceva che
le entità aliene rappresentino la Terra con un triangolo,e
la
chiamino SOL 3; questo perché è il terzo pianeta
che ruota attorno
al sole.
Il pianeta Saturno, dovrebbe pertanto essere
rappresentato con un esagono e dovrebbe chiamarsi SOL 6, questo
perché è il sesto pianeta che ruota attorno al
sole.
Fonte: passionescienza
http://rinabrundu.com/2014/02/22/numbers-are-not-questionable-the-sound-of-the-universe/
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